ECCO LE OPERE IN CONCORSO CRI 2023...l'espressione della gentilezza
Coltivare Gentilezza è la prima azione diffusa di innovazione sociale per cambiare il mondo;
la Gentilezza è rivoluzionaria!
Coltivare Gentilezza significa ben più che mostrare empatia verso le altre persone: vuol dire seminare
tenerezza, bontà e compassione, emozioni che spingono a fare qualcosa verso gli Altri.
La gentilezza è un atto di amore e di rispetto, che aiuta a creare una realtà più gradevole in cui cresce la speranza.
Essere gentili è un modo per migliorare sé stessi e gli altri.
LA MOSTRA DELLE OPERE IN CONCORSO è stata APERTA dal 18 AL 21 maggio PRESSO LA FONDAZIONE BANCA DEL MONT
Tutti i Premi dovranno essere riscossi entro il 31 LUGLIO 2023, pena la perdita del premio stesso
LE OPERE IN CONCORSO 2023
V1
titolo opera, “LA GENTILEZZA IN LETTERE”
anno di realizzazione, 2023
tecnica utilizzata completa, digitale misure in cm, 21×29,7
opera di ANDREA BUSI
Mi chiamo Andrea Busi, sono nato nel 1988 e vivo a Brescia. Ho una laurea specialistica in Graphic Design Multimedia conseguita a Brescia nel 2015. Ho il diploma di grafico conseguito nel 2007. Ho frequentato corsi di Copywriting e ho maturato una significativa esperienza come grafico con mansioni di scrittura e revisione articoli per stampa e web: Ho inoltre partecipato a campagne pubblicitarie con attività di Copywriter e di social media marketing. Mi piace fare arte digitale, visitare mostre e musei e guardare film d’autore. Ho esposto opere in alcune città italiane ed estere.
V2
opera di PROGETTI PITU’ – ANFASS LUCCA ets-aps SAN VITO
titolo opera, “SIAMO PEZZI DIVERSI DI UN UNICO MONDO…SE HAI BISOGNO IO CI SONO”
l’opera rappresenta un tema di attualità legato ai migranti, in particolare vuole trasmettere un messaggio di accoglienza e predisposizione verso l’altro.
Partecipa per la seconda volta al nostro concorso d’arte CRI
V3
titolo opera, ” VIENI NONNO!”
TEMPERA SU TELA
40X30
OPERA DI SILVIA GRASSI
GRAZIE NONNO!
Se sono triste, o sono sola,
il tuo abbraccio mi consola,
mi conforta, mi guarisce,
e il sorriso rifiorisce!
Partecipa per la seconda volta al nostro concorso d’arte CRI
V4
titolo opera, “IL FRUTTO DELLA GENTILEZZA
ARTI VISIVE
Con gentilezza mi hai preso per mano.
Mano nella mano coltiviamo un seme.
Nasce un fiore che sprigiona petali carichi d’ amore.
OPERA DI ROBERTA PIERONI
V5
ARTI VISIVE
OPERA DI MARZIA SERAFINI
titolo opera, QUANDO LA GENTILEZZA SARA’ UNA ECO ETERNA”
anno 2023
utilizzo completo dei colori acrilici su tela cartonata, con pennellata finale/lucida di verniciatura all’acqua
formato 24×30 cm Ab
36×42 cm comprensiva di cornice e passpartout
Sono Marzia Serafini, abito nel paese di San Gennaro, prov. di LUCCA ed ho 60 anni, una storia da raccontare…….Da tempo mi dedico con piacere alle mie passioni: la pittura con gli acrilici e l’arte fotografica; alla ricerca del mio stile.
Un nuovo Umanesimo è possibile – Imagine
Ci sono luoghi dove ci si abbrutisce, o imbruttisce, certi uffici, certi posti di lavoro, anche per così dire buoni, ma dove non è dato fare il salto di qualità. E allora si finisce per ripiegarsi su sé stessi, si diventa maleducati, schivi, proni.
Ho notato che la cultura, quella radicata e profonda, coltivata, ingentilisce, non so bene quale sia il rapporto tra cultura e gentilezza, ma potrei citare Dante, quando afferma che:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza
Chi potrebbe contraddirmi?
Già, vi è un legame profondo tra la conoscenza e la virtù, la gentilezza. Io stessa lo noto nel mio palazzo: i signori P. sono sempre molto gentili e sono colti, colti che viene da coltivare sé stessi nelle proprie dimensioni migliori.
Ed io. Io sono una persona gentile? Certe volte dentro ho rabbia e mi sento stanca e frustrata e so che dovrei essere invece grata, perché ho tanto. Ma cerco sempre di essere gentile, anche quando l’interlocutore è sgarbato.
Una volta ho scritto una poesia, in un suo passaggio diceva così:
gli spilli che porto negli occhi
quando qualcuno è maleducato con me
La mia sensibilità, anche eccessiva, mi porta spesso in situazioni di sofferenza davanti alla maleducazione altrui.
Sono stata bullizzata ed ho subito mobbing a più riprese sul posto di lavoro. Ho sopportato. E quando non sono più riuscita sono esplosa. Ora non più. Vado al lavoro per una questione di dignità personale. Il capoufficio mi ignora o mi risponde male? Credo che sia un suo problema, credo che questo parli di lui, non di me, la mia coscienza è a posto.
Il collega mi pugnala alle spalle, perché non ha coraggio di confrontarsi con me. È un problema suo più che mio. Sto imparando a dire ciò che non mi sta bene, per tutelarmi, per tutelare il mio benessere.
La gentilezza è un fiore che sboccia nel deserto, è un germoglio da innaffiare quotidianamente, anche quando sembra che tutto vada per il peggio.
Io non ho memoria di non essere stata gentile, anche quando le cose mi andavano male. Il mio grazie, il mio prego, il mio buongiorno, sono sempre venuti dal cuore e dalla testa, consapevolmente.
Alcuni hanno apprezzato, altri no: perle ai porci, dico io.
Eh già la vita non è semplice, gioie e dolori. Beato chi la sa mordere, vivendola in presenza, senza rancori, senza macigni sul cuore, diceva qualcuno.
Il mondo, questo mondo, ha bisogno di parole gentili, di educazione, di rispetto e di pazienza, di saggezza anche e di maturità.
È strano, da ragazza volevo cambiare il mondo, poi il mondo ha finito per travolgermi ed oggi sono forse una disadattata, una che non si accontenta, certamene una che lavora costantemente su sé stessa, per migliorarsi, per starci meglio su questa terra, dove siamo in tanti, anche un poco folli.
Io sono nata l’11.10.1971, usciva Imagine di John Lennon quel giorno. Una canzone sognante e bellissima, ma quanta acqua è passata sotto i ponti! Ed un messaggio del genere è ancora possibile? Oggi che viviamo in un mondo fortemente spersonalizzante e violento.
Secondo me sì.
E se di certo non sarò io a cambiare il mondo, lo saranno tutte le persone gentili che lo popolano, piano piano, dolcemente. Ci vorrà tempo, il momento storico è pessimo, ma succederà, non foss’altro che perché la storia è ciclica. Tornerà un nuovo Umanesimo, la persona sarà messa di nuovo al centro dei valori, non i consumi, non l’economia od il potere.
S6
OPERA DI MANUELA POTITI
titolo opera, "Un piccolo elogio della gentilezza o contro la maleducazione imperante"
Partecipa per la seconda volta al nostro concorso d'arte CRI
QVS7
TITOLO DELL’OPERA: “L’ESPRESSIONE DELLA GENTILEZZA” RACCOLTA DI POESIE E DISEGNI ANNO: 2023
Noi alunni della classe IS della Scuola Secondaria di San Martino in Freddana, guidati dalla Prof.ssa Grimaldi e dal Prof. Marradi, abbiamo deciso di partecipare al concorso “L’espressione della gentilezza” presentando una raccolta di poesie e disegni scaturiti da una serie di discussioni guidate in classe. Il nostro obiettivo è condividere il frutto delle nostre riflessioni promuovendo la cultura della non violenza e della pace. La gentilezza è una disposizione d’animo che in alcuni può essere innata ma può anche essere una virtù da insegnare e trasmettere.
La gentilezza è una ricchezza fatta di gesti, parole e comportamenti preziosissimi per chi li riceve. Un gesto gentile infatti può essere di ispirazione, generando ulteriore gentilezza. Un gesto gentile, anche una semplice parola, può avere un potere enorme. Allo stesso tempo noi studenti e studentesse abbiamo parlato di empatia, solidarietà, rispetto e delle emozioni che possono scaturire invece da una gentilezza negata. Secondo noi essere gentili conviene sempre, fa bene alla salute, ci fa sentire bene con noi stessi e crea un clima sereno soprattutto nel periodo in cui ci troviamo dove le relazioni sembrano così fredde e depersonalizzate
L’ESPRESSIONE DELLA GENTILEZZA
Raccolta di pensieri e disegni
Classe IS Anno scolastico 2022/2023
Bertilacchi Greta Bonfanti Leonardo Cappagli Tristan Dettori Martina Dini Alice Fulvetti Francesco Kenga Alessio Magnani Carolina Markovic Gabriele Martinelli Tideg Martini Matteo Pana Daria Paterni Greta Pizzi Sara Alice Zuniga Jousuè Simonetti Lorenzo
Docenti Prof.ssa Grazia Grimaldi e Prof. Marco Marradi
QP8
CLASSE I A e II B
scuola primaria Don Lorenzo Milani
“il filo” delle relazioni intreccia amicizie che si stringono intorno a parole e comportamenti gentili
titolo dell’opera, ” intrecciamo fili d’amicizia”
Partecipa per la seconda volta al nostro concorso d’arte CRI
QP9
classe 1 B
scuola primaria Don Lorenzo Milani
16 alunni
titolo dell’opera, “l’albero della gentilezza”
lettura dell’insegnante su ” la fata della gentilezza” e riflessioni sull’importanza di essere gentili con gli altri
realizzazione dell’albero, ad ogni bimbo un pezzo
Partecipa per la seconda volta al nostro concorso d’arte CRI
La gentilezza ci accompagna,
ci dona una continua primavera e ci porta verso un mondo migliore.
Insieme abbiamo deciso di scegliere l’albero come simbolo di vita e le foglie, costruite progettate da ognuno di noi, sono i fiori che sbocciano: mani che accolgono con riguardo, tenerezza, amore… gentilezza.
UN MESSAGGIO PER UN MONDO PI§ BUONO…PIU’ GENTILE!!!!!
Partecipa per la seconda volta al nostro concorso d’arte CRI
QP10
classe quarta,
scuola primaria S.Pietro a Vico
26 alunni
Opera pittorica con tecnica mista,
realizzata insieme dopo un’attenta discussione sul tema della gentilezza.
Ogni parte è stata progettata insieme per raggiungere un’opera che ci rappresentasse e esprimesse il nostro sentito pensiero.
La gentilezza è la nostra compagna di viaggio verso un mondo migliore.
QV11
Classe quinta
Scuola Primaria Lorenzini San Pietro a Vico
16 alunni
titolo opera, “Il sorriso è l’arma più efficace”
Partecipa per la seconda volta al nostro concorso d’arte CRI
L’elaborato è stato realizzato dalle alunne e dagli alunni a seguito dell’attenzione
prestata all’osservazione di situazioni che hanno loro permesso di comprendere i
benefici della gentilezza espressa in tutte le sue sfaccettature. E’ stato poi deciso di
trasformare in immagini alcune situazioni in cui si può manifestare un atteggiamento
gentile sia nella risoluzione di conflitti che nel tendere una mano a chi ha bisogno o per
esprimere un proprio stato d’animo che renda partecipe l’altro in modo gioioso.
QV12
titolo opera, IL LOGO DELLA CLASSE 5 B
Durante la giornata dedicata alla Gentilezza ( 13 novembre), gli alunni hanno deciso di realizzare un ‘LOGO’ , che rappresentasse la classe , avente come tema la gentilezza.
E’ stato realizzato il disegno , che presentiamo al concorso e che fino ad ora è stato appeso alla porta di ingresso dell’aula.
Il logo della gentilezza è diventato il simbolo, che ci ha accompagnato quotidianamente .
classe 5B
Scuola Primaria di S. Angelo
QV13
Classe 3B e 3A
SCUOLA PRIMARIA S.DONATO
35 alunni
Dopo aver fatto un brainstorming con i bambini per capire cosa ritenessero significasse la parola GENTILEZZA, abbiamo scritto tutte le parole che la caratterizzano e che sono venute loro in mente. Abbiamo poi guardato qualche breve filmato relativo alla gentilezza, come lo spot di Natale del Porcospino.
I bambini hanno pensato a come realizzare un cartellone con tutti loro in un atteggiamento gentile, di inclusione e di pace. Stare in cerchio è una cosa che amano, per giocare, per parlare, per guardarsi negli occhi ed essere tutti vicini agli altri, nessuno che rimanga indietro o stia davanti.
IL GIROTONDO DELLA GENTILEZZA. La vita è come un girotondo: tutti prima o poi potremmo passare quello che altri stanno passando ed è per questo che siamo tutti sullo stesso piano e uniti ci dobbiamo capire ed aiutare. Un gesto gentile ne suscita altri mille fino a tornare a noi come in un girotondo.
QP14
titolo opera, “I MESSAGGI CHE VORREI/NON VORREI RICEVERE SUI SOCIAL”
Autore: alunni classe 5°
MONSAGRATI , ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “G. PUCCINI” DI PESCAGLIA
15 alunni, a.s. 2022/2023
Realizzazione di un cartellone (100 X 70) che documenti l’attività
1.pensieri individuali degli alunni;
2.realizzazione di un memory;
QV15
Attraverso la narrazione e la conversazione guidata dalle insegnanti è scaturita l’opera, inerente la sensibilizzazione sul tema della gentilezza; ponendo l’accento sulle emozioni emerse delle azioni gentili, nei rapporti interpersonali
Scuola Infanzia Salicchi
sezioni A/B/C
alunni 71
“L’albero della gentilezza”
“il giardino della fata della gentilezza”
QP16
25 alunni
Il lavoro della “ruota della gentilezza” è
stato realizzato dai bambini e dalle
bambine della sezione delle Banane, che
accoglie diverse età : dai 3 ai 5 anni. Il
progetto è nato e si è sviluppato in circle
time con la supervisione dell’insegnante
che ha introdotto l’argomento con un
racconto e da cui è scaturita una
discussione. Da questa sono state
estrapolate le parole più significative per
i bambini, parole che poi sono state
attaccate alla ruota e che sono
“intrecciate” tra di loro attraverso un filo
sottile ma resistente.
titolo opera, “ La ruota della gentilezza”
realizzata durante l’anno
scolastico 2022/2023 utilizzando
materiali di riciclo quali camera
d’aria di bicicletta, filo di lana,
cartoncini vari.
QP17
“LA SCATOLA” Isabella Paglia
Un giorno gli animali del bosco trovano una scatola con due buchi nel bosco, se ne incuriosiscono domandandosi cosa ci facesse lì e cosa o chi ci fosse dentro. Avvicinandosi si accorgono che all’interno c’è qualcuno che non ne vuole sapere di uscire, allora , Orso, Volpe, Coniglio, Scoiattolo e Gufo cominciano a prendersene cura , preparano una bella e ricca colazione ma…niente, organizzano una festa ma…niente, non vuole uscire, gli animali pensano che abbia auto brutti incontri o che abbia paura di loro, allora una sera invece di lasciare da sola la Scatola Orso si accovaccia intorno, Volpe la cinge con la coda, scoiattolo gli passa dai buchi le noccioline, Gufo e Coniglio gli donano dei Fiori. All’improvviso arriva un temporale e gli animali prendono velocemente La Scatola e la portano al riparo nella tana dell’Orso a quel punto… si sentono un frullare di ali e …sorpresa! dalla scatola esce un Pappagallo variopinto che felice ringrazia tutti i suoi amici per averlo aspettato con tanta gentilezza
In sezione abbiamo letto questa storia, “La Scatola” di Isabella Passaglia, molto bella delicata che ai bambini è piaciuta molto, tanto che hanno espresso i loro pensieri su cosa è la gentilezza e come essere noi stessi gentili, attraverso disegni che si trovano all’interno della scatola a disposizione di chi vuole leggerli.
Sezione A
SCUOLA I.C. Lucca3 Scuola infanzia Papini
NUMERO ALUNNI 22
Rivoluzione su Egos Alpha di Alessandro Ricci
Esistono infiniti universi paralleli. Ormai lo sappiamo, non è una novità.
Alcuni differiscono dal nostro per piccoli particolari, potrebbe non esistere il ketchup oppure essercene uno dove le persone camminano sulle mani. Altri invece sono diversissimi dal nostro; su Paleo X, per esempio, i dinosauri non si sono mai estinti e scorrazzano indisturbati per le strade. Pensate come sarebbe divertente portare a spasso il vostro Velociraptor da guardia o andare a scuola cavalcando un Brachiosauro!
Purtroppo, alcuni sono anche terribili e pieni di pericoli. Viola lo ha imparato a sue spese, perché è capitata in uno dei più tremendi: Egos Alpha.
Se pensate che cadere in un universo parallelo sia una cosa rara, rimarrete stupiti sapendo che lei ci è finita mentre andava a scuola.
«Sbrigati o perderai il pullman» gridò la mamma dalle scale.
Viola si infilò la felpa rosa e si sentì mancare il fiato. L’aveva infilata al rovescio. Così la tolse, la mise nel verso giusto e corse verso l’uscita. Nel tragitto afferrò lo zaino e un paio di merendine. Si fiondò per la strada, più veloce che poteva e con la bocca impastata da marmellata industriale. Per non perdere tempo, non rispose a nessuno degli allegri saluti dei suoi vicini. Arrivò alla fermata nel momento in cui i fanali rossi dello scuolabus sparivano dietro la prima curva.
«Come faccio adesso?» chiese al suo riflesso su una vetrina.
C’era solo una soluzione: andare a scuola a piedi! E in fretta per giunta.
Viola era una bambina coraggiosa, magari un po’ distratta e confusionaria, ma che
non si faceva mai abbattere. Strinse le cinghie dello zaino e si avviò.
Doveva arrivare a scuola prima della campanella, altrimenti la maestra l’avrebbe
sgridata. Durante il tragitto urtò un uomo rovesciandogli la spesa, ma non si fermò né per aiutarlo né per chiedere scusa, passò oltre a una signora che avrebbe avuto bisogno di aiuto per attraversare la strada e non si curò di un cucciolo uggiolante, che chiedeva solo una carezza.
Ma tutto questo non servì. Perché quando il destino ci mette lo zampino, nemmeno la volontà più ferrea può farci un granché.
Viola si accorse di essersi allacciata male le scarpe solo nel momento in cui, pestandone una, cadde in avanti. Dritta dritta verso una pozzanghera.
La bambina non poté far altro che sperare di non sporcarsi troppo, ma l’impatto non ci fu, il cielo riflesso nella pozzanghera diventò quello vero. Il mondo per un po’ rimase capovolto, poi tornò normale.
«Non avrei dovuto mangiare due morbidelle» disse trattenendo un conato di vomito.
Poi, appena fu sicura che non avrebbe rimesso la colazione, si guardò i vestiti; erano asciutti. Lo zaino, le scarpe slacciate, tutto invariato. Lo stesso non si poteva dire del mondo intorno a lei.
Innanzitutto, era rumoroso e grigio. Molto di più della paese che aveva appena lasciato. Lo scampolo di cielo che si vedeva tra i palazzi colossali era grigio come il piombo e il sole aveva un colore stanco e malato.
Le persone poi erano stranissime: tutte camminavano di fretta senza badare agli altri intorno a loro. Nessuno che passeggiasse vicino a un’altra persona, né che ci scambiasse due parole.
C’erano un sacco di monitor sui palazzi, mostravano uomini ben vestiti e donne ultra-felici, con tanti denti bianchi brillanti incastrati tra labbra sorridenti.
Prenditi cura di te stesso.
Tu al primo posto.
La persona più importante della tua vita, sei tu.
Questi erano solo alcuni dei messaggi che apparivano nei monitor.
Viola, da bambina intelligente quale era, capì subito di essere caduta in una
dimensione parallela. Doveva capire come fare a tornare alla sua!
Iniziò a vagare per la città tentacolare, nessuno la notò perché le persone
guardavano dritto davanti a sé e avevano molta fretta. C’era un’altra cosa strana: in quella città erano tutti adulti; in mezz’ora di camminata, non notò nemmeno un bambino.
Stava per abbandonarsi alla disperazione quando qualcuno la chiamò.
«Ehi, tu!» sussurrò un bidone dell’immondizia in un vicolo.
Viola lo guardò stupita, non aveva mai parlato con un bidone prima di allora e non
sapeva cosa dirgli.
«Sbrigati! Vieni qua» insistette quello.
Si avvicinò di qualche passo e all’improvviso due manette luride sbucarono dal
vicolo e l’afferrarono, trascinandola nell’ombra.
«Sei pazza?» chiese una voce sibilante, come quella di un serpente.
Appena gli occhi di Viola si furono abituati al buio notò che a parlare non era stato
il bidone, ma un ragazzo magro e scapigliato, che se possibile era ancora più sudicio. «Che ci fai in giro da sola? Vuoi farti arrestare?» il bambino sembrava sconvolto,
ogni “s” che pronunciava gli usciva come una specie di fischio, perché gli mancavano i due denti davanti.
«Perché dovrebbero arrestarmi? Non ho fatto niente.» «Sei bambina» disse quello.
«Questo lo so bene.»
«I bambini sono vietati!»
«In che senso?» chiese Viola
Il ragazzo la fissò con grandi occhi marroni, poi scosse la testa. «Vieni con me.»
Viola seguì la sua guida in un reticolo di vicoli, passarono tra carcasse di biciclette abbandonate e fili di panni stesi. Salirono su una scala antincendio, scavalcarono due muri e strisciarono in un vecchio condotto puzzolente.
«Io mi chiamo Sibilo» disse il ragazzino, mentre costeggiavano un vecchio edificio fatiscente.
«Che nome strano che ti hanno dato.»
«Non me lo hanno dato. L’ho scelto da solo.»
Viola stava per chiedere spiegazioni, quando Sibilo bussò tre volte su una porta di
lamiera. Attese qualche secondo e bussò altre due volte.
La porta si aprì di qualche centimetro.
«Chi è lei?» chiese una voce scontrosa.
Sibilo si guardò intorno. «Facci entrare, siamo fuori da troppo tempo.»
La porta si aprì del tutto, sulla soglia, nell’ombra, Viola vide una bambina di
qualche anno più grande di lei. O almeno così le parve, era difficile valutare l’età sotto strati di sporcizia. Indossava una salopette di jeans e due grossi occhiali da saldatore.
«Benvenuta al covo dei Liberi Fanciulli» disse Sibilo mentre si gettava su una vecchia poltrona, sembrava appena sottratta al camion della spazzatura. «Lei è Brugola, la nostra inventrice, meccanica e addetta alla sicurezza.»
La ragazza fece un cenno con la testa e si sedette su un divano mezzo distrutto. «Siediti» fischiò il ragazzo.
La stanza era un vero disastro, se non fosse stato per alcuni strani marchingegni che
mandavano lucette e per i cavi che penzolavano qua e là, si sarebbe detto disabitata da anni. Indecisa, si sedette su un comodino sbilenco.
«Caffè per tutti» disse Brugola, e senza aspettare risposte tirò una leva composta dal manico di un ombrello rotto.
Con uno sbuffo, sopra le loro teste una automobilina sfrecciò su dei binari, nella corsa colpì una palla lucida, che legata a un filo oscillò come un pendolo, andando a colpire una padella dall’altra parte della stanza. Questa cadde in avanti azionando un trenino elettrico che arrivò carico di caffettiera fumante e tazze sbeccate.
«Allora, che ci facevi fuori da sola?» chiese Sibilo mentre si serviva. «Sei fuggita da un Centro?»
Brugola prese un sorso dalla sua tazza, fece una faccia disgustata, poi bevve ancora. «È impossibile, nessuno scappa dai Centri.»
Viola avrebbe dovuto dire che lei veniva dalla Terra e che voleva tanto tornarci, ma quello strano mondo la incuriosiva.
«Cosa sono i Centri?» chiese.
I due bambini si guardarono esterrefatti, poi Sibilo parlò.
«Ma da dove vieni?»
«Dalla Terra. Sono caduta in una pozzanghera e sono sbucata qua.»
«Questo spiega tutto» esclamò Brugola. «Adesso capisco perché te ne vai in giro tranquilla e non sei mai stata in un Centro.»
«Insomma, si può sapere dove sono finita e cosa sono i Centri?»
Sibilo si sporse in avanti i suoi occhi nocciola si fecero seri. «Sei su Egos Alpha, il mondo più brutto che possa esistere. Soprattutto se sei un bambino.»
«Perché i bambini sono vietati?» chiese Viola.
«Perché sono fastidiosi! Che domande. Piangono, disturbano le persone al ristorante, fanno i capricci, si arrampicano e hanno sempre bisogno che qualcuno badi a loro e stia attento che non infilino le dita nelle prese» disse Brugola, roteando gli occhi, come se stesse spiegando la cosa più banale del mondo.
«Sì, hai ragione» acconsentì Viola, pensando che il suo comportamento sulla Terra non era molto diverso. «Ma per questo ci sono i genitori.»
«I genitori non hanno tempo. Su Egos nessuno ha tempo per pensare agli altri, tutti sono concentrati su se stessi» rispose Brugola, facendo una smorfia anche peggiore di quando aveva bevuto il caffè. «Poi c’è un’altra cosa sui bambini.»
Viola, il caffè, non lo aveva nemmeno sfiorato, primo perché sembrava l’acqua della tinozza dopo che aveva lavato Spike, in secondo luogo perché non aveva il permesso di
berlo.
«Cosa?»
«I bambini sono gentili. E la gentilezza qua è reato. Ti mettono in galera e buttano la chiave» disse Sibilo guardandola negli occhi.
Viola ripensò a lei e ai suoi amici, e non pensava che i bambini fossero così gentili almeno sulla Terra. Lei di certo non lo era sempre sempre.
Vedendo il suo sguardo poco convinto, Brugola rise di gusto. Lei li aveva tutti i denti.
«Magari non sempre, ma i bambini spesso si aiutano a vicenda, si prendono cura degli amici e addirittura condividono con gli altri. Sul tuo pianeta farlo ogni tanto può essere normale, ma qui da noi è un vero e proprio atto di criminalità.»
«E cosa fanno ai bambini?»
«Non lo so» disse Sibilo. «Io non ci sono mai stato. Sono nato libero.»
«Io invece ci sono stata» disse Brugola, guardandosi le punte bucate delle scarpe.
«Ti costringono a guardare video tutto il giorno e se provi anche a sorridere a qualcuno vieni punita. Quando esci di lì sei un adulto bello e finito, e degli altri non ti importa un fico secco.»
Viola si sentì rabbrividire al solo pensiero, ma subito dopo un sentimento di rabbia le arrossò le guance. «Non è giusto questo! Ma nessuno fa qualcosa?»
Sibilo scosse la testa, sconsolato. «Ai grandi va bene, così devono occuparsi solo di loro stessi e fregarsene degli altri.»
«E noi bambini?» chiese Viola con le guance sempre più rosse. «Noi che facciamo?»
«Sibilo ha in mente un piano di attacco» disse Brugola infervorata, gli occhiali da saldatore gli scivolarono sul naso. «Entrare in un Centro, invaderlo e liberare tutti i bambini. Ci lavora da due anni.»
«Ottima idea! Voglio partecipare anche io!»
«Fantastico, abbiamo risolto tutti i problemi» disse Sibilo, ma l’espressione disincantata, strideva con le sue parole. Poi si alzò e se ne andò. «Adesso che siamo in tre vinceremo di sicuro.»
La piccola Viola rimase senza parole. In tutta Egos Alpha c’erano solo loro liberi? «Perdonalo» disse Brugola imbarazzata.
«Lo capisco. Come si può fare la rivoluzione con solo tre bambini?»
Viola passò il resto della giornata a gironzolare per il quartier generale dei Liberi Fanciulli, rimase affascinata delle invenzioni di Brugola e dai mille progetti di Sibilo, si accorse che erano ore che non pensava alla scuola o alla sua famiglia. Si sentì un po’ in colpa, ma il destino di tutti i bambini di Egos la faceva star male, prima avrebbe pensato a loro, poi a come tornare a casa sua.
Ci rimuginò sopra così tanto che quando nell’edificio fatiscente suonò la campanella della cena, aveva trovato un modo geniale per risolvere la situazione.
«Ho trovato un modo geniale per risolvere la situazione!» disse scansando una specie di purea violastra, che odorava di polvere.
Sibilo la guardò in tralice. «Sciocchezze» fischiò. «Io ci penso da anni e non ho trovato niente. Siamo troppo pochi.»
«A te non è venuto in mente perché in questo mondo non siete abituati alla gentilezza» sorrise Viola. «E non serve essere in tanti per il mio piano. Basta una piccola spinta.»
Dopo cena, Viola, che non aveva toccato cibo, spiegò nei dettagli il suo piano. Ne discussero insieme, faticando a trattenere l’entusiasmo, fino a che il sole non filtrò tra le assi sconnesse delle finestre.
Quella mattina i tre amici scesero in strada. Non attraverso i tetti o i vicoli nascosti come di solito, ma alla luce del sole. Si mescolarono tra la fola di adulti affaccendati e distratti. Non passò molto che Viola indicò agli altri il primo bersaglio.
Il manico di una cartelletta di cuoio lucido aveva ceduto, riversando a terra decine di fogli. Un uomo stava cercando di recuperarli con affanno, mentre intorno a lui decine di persone lo ignoravano e gli passavano sopra.
«Fate come me» sorrise Viola avviandosi.
Appena raggiunto l’obiettivo, si chinò e con un sorriso calmò il volto teso dell’uomo. «Non si preoccupi, signore. L’aiuto io.»
Se avesse fatto esplodere un petardo in una chiesa avrebbe fatto meno rumore! Con quella frase sussurrata bloccò decine di persone intorno a lei, l’uomo che aveva aiutato la guardava con un misto di sgomento e meraviglia, come se avesse una proboscide viola al posto del naso.
Anche Sibilo e Brugola restarono di sasso, ma dopo qualche secondo si ricordarono del piano e iniziarono a fare la loro parte. Corsero di qua e di là a dispensare sorrisi, aiuto e generosità. Qualcuno in strada gridò inorridito, una signora urlò che erano dei pazzi, un signore con i baffi e un buffo cappello disse di chiamare la polizia. Ma la maggior parte delle persone non disse nulla e quando i ragazzi se ne andavano, un piccolo sorriso rimaneva sui loro visi grigi.
Però, purtroppo, la polizia arrivò. Più in fretta di quanto avessero calcolato.
«Fermi siete in arresto» gridò il robot poliziotto sceso da cielo. Giallo e nero come un calabrone d’acciaio, aveva la voce strana degli annunci ferroviari.
I tre bambini si guardarono, con un’occhiata furono d’accordo. Era l’ora di fuggire.
Ma dalle cime dei palazzi piombarono sulla strada decine di robot-poliziotto, e presto furono circondati.
«Siamo spacciati» disse Brugola.
«Ci porteranno in un Centro» si disperò Sibilo.
«Il mio piano è stato un fallimento» piagnucolò Viola spaventata. «Scusate.»
Ma tutti e tre si sbagliavano.
Fu una signora, a cui Brugola aveva dato una mano con un pacco pesante, a fare la
prima mossa. Con una borsettata energica frisse i circuiti del robot più vicino. «Lasciate stare quei bambini.»
Un uomo corpulento, a cui Sibilo aveva restituito il portafogli scivolato in strada, fece cenno ai tre. «Scappate di qua» disse, «vi coprirò io.»
Viola e compagni non se lo fecero ripetere due volte e sgattaiolarono tra le gambe del signore. I robot cercarono di acciuffarli, ma i tre, difesi dagli sconosciuti, riuscirono a far perdere le loro tracce.
«Per un pelo» disse Sibilo, chiudendosi la porta alle spalle.
«Però ce l’abbiamo fatta» urlò Brugola. «Avete visto le facce di quelle persone. Sembravano così… colpite.»
«Adesso che facciamo?» chiese il ragazzo.
«Io credo di dover tornare sulla Terra» disse Viola, che già si sentiva triste al pensiero di abbandonare i suoi compagni di lotta. Ma ormai mancava da quasi un giorno e il pensiero dei suoi genitori preoccupati la stava logorando.
I tre non trovarono un piano migliore che andare a cercare una pozzanghera abbastanza grande perché Viola potesse saltarci dentro. Non dovettero camminare molto, perché su Egos Alpha era spesso brutto tempo, anche se da qualche ora un timido sole illuminava le strade grigie.
«Allora io vado» disse Viola sul bordo della pozzanghera. «Spero di rivedervi un giorno.»
«Come faremo con il nostro piano?» chiese Sibilo, cercando di mascherare l’emozione nella voce. Però non poté fare nulla per gli occhi lucidi.
Brugola invece non si trattene e grosse lacrime scavavano solchi sulle guance sporche. «Abbiamo appena iniziato e già te ne vai!»
«Sono sicura che adesso che è cominciata niente potrà fermarla. A voi basterà tenerla viva tutti i giorni. La gentilezza è una cosa piccola ma è più contagiosa del morbillo.»
Detto questo saltò. Come aveva previsto il mondo si ribaltò e si ritrovò asciutta sulla Terra. Anche lì era spuntato il sole. Con grande sorpresa si accorse che non erano passati che pochi secondi da quando era piombata su Egos Alpha. Il tempo nel multiverso è parecchio strano.
Si ricordò di essere in ritardo per la scuola, se si fosse messa a correre ce l’avrebbe ancora fatta. Invece si voltò e tornò indietro, chiese scusa al signore che aveva urtato, lo aiutò a riprendere le sue cose, accompagnò la signora al di là della strada e perse altri dieci minuti a coccolare il cucciolo triste. Ne ricavò sorrisi, ringraziamenti e molte leccate.
La maestra l’avrebbe sgridata, ma non era quella la cosa più importante. Perché la vita di chi pensa solo a sé stesso è arida e senza sole.
Viola lo sapeva molto bene.
S18
OPERA DI ALESSANDRO RICCI
Autore di libri per ragazzi e favole, inizia l’attività come scrittore nel 2019 con il romanzo ” il fabbricante di Suoni” edito da Arpeggio Libero, a cui fanno seguito ” Il Giovane Achille”, “Guida turistica per sognatori” e “Come Filippo salvò a fantasia” usciti per NPSEdizioni.
TRAMA: si tratta di una piccola favole che ha per protagonista Viola, una bambina coraggiosa, e la sua avventura nel grigio mondo di Egos Alpha
Partecipa per la terza volta al nostro concorso d’arte CRI
Partendo dalla presentazione di alcune opere d’arte della nostra città, gli alunni hanno avuto modo di potersi cimentare sulla riproduzione grafica di P.zza Anfiteatro che tanto è loro piaciuta sia per la forma che per la varietà di particolari. Tale attività è stata occasione per riflettere sulle forme, sulle dimensioni, per osservare le differenze e cogliere le sfumature di colore. Dai bambini più piccoli di tre anni a quelli di sei, più grandi, ha entusiasmato l’idea di creare allo stesso tempo, con le loro mani, qualcosa di simile e di diverso, mescolando l’”antico” (come dice qualcuno di loro), con il “nuovo”.
Visto l’interesse e la forte motivazione, il passo è stato breve per identificare, come luogo principe, la “loro” piazza come protettrice delle parole, dei fatti, delle frasi gentili che tutti hanno contribuito ad individuare.
QV19
Autori: 26 alunni sez. C, Scuola dell’Infanzia “M. A. Papini”
Titolo dell’opera: “L’Anfiteatro della gentilezza”
Opera terminata il 21 Aprile 2023.
Dimensioni dell’opera: 120cmx80cm ca. Disegno eseguito con lapis.
Per la campitura sono stati utilizzati acquerelli e gessetti colorati.
QV20
Classe 1A
Scuola Primaria San Pietro a Vico
20 ALUNNI
titolo opera, “Le Parole Gentili”
Rappresentazione grafica
L’elaborato è stato realizzato da
alunni ed alunne in seguito ad una
discussione orale effettuata in classe
su cosa vuol dire essere gentili e i
gesti che possono rappresentare la
gentilezza.
Rappresentazione grafica dei piccoli
gesti gentili che possiamo fare
all’interno della nostra comunità
scolastica.
Partecipa per la seconda volta al nostro concorso d’arte CRI
QV21
titolo opera, “Lalbero della gentilezza”
Ispirati all opera di Tosa Mitsuoki
Scuola infanzia di Mutigliano, 2 classi 50 alunni |
V22 Las Chicas gentiles
Mariella Condori Estrada: diplomata tecnico socio sanitario ed animatrice
opera “I Nonni : ultimi eredi di buone maniere e gentilezza”
Agata Angelini: una bambina di 9 anni a cui piace disegnare e risolvere il cubo di Rubik
opera: “Gentilezza è aiutare”
Le Opere premiate in concorso edizione 2022: 7 TEMI PER 7 PRINCIPI
ATELIER DI ARTETERAPIA dell'agenzia Per-Corso, titolo: TRAME
ALESSANDRO RICCI, titolo del racconto: In me mago agere*
<<*Il titolo del racconto si riferisce a una locuzione latina inventata (anche grammaticalmente scorretta) che è la
fanta-etimologia della parola “immaginare”. La fantasia forza le regole della realtà regalando una suggestiva
interpretazione della parola immaginare come l’azione di un mago che vive dentro di noi>>
Alessandro Ricci, scrittore garfagnino amante delle favole e dei mondi fantastici. Da sempre appassionato di scrittura per l’infanzia. Ha all’attivo due romanzi per ragazzi e una raccolta di favole, pubblicate con piccole realtà editoriali.
In me mago agere racconta di come il pensiero fantastico riesca a piegare la realtà e renderla più magica e anche accettabile. Così come fa il protagonista che trasforma la sua condizione in una fantastica missione inviatagli dal sommo stregone per batteri i maghi malvagi.
ALICE GRANDUCCI, titolo : "Se ti picchia, non ti ama"
<<Mi chiamo Alice Granducci, frequento la seconda classe del Liceo Linguistico Vallisneri di Lucca e studio inglese, francese e spagnolo. L’opera con la quale partecipo, per il tema n.1(Combattere gli stereotipi di genere e di identità di genere con l’Arte) è un disegno fatto quando ero in terza media (anno 2020) e riguarda le discriminazioni e la violenza di genere. E’ stato disegnato in occasione della giornata internazionale contro la violenza di genere perchè come scuola volevamo partecipare ad un concorso, poi la pandemia ce lo ha impedito, ma mia madre ha conservato questo disegno e credo che il Vostro concorso sia l’occasione giusta per dare il mio contributo alla lotta contro la violenza di genere.>>
disegno: formato 42×30 cm, anno di esecuzione 2020, disegnato a matita, colorato con tratto pen rosso, fuxia e nero
CARMELINA DORIS CERVINO titolo: rarisi..soli mai
Libro scultura tecnica : book folding.
<<l’opera rappresenta le malattie rare come la Sclerosi Tuberosa.
Rari ma non invisibili, circondati da persone che guardano al di là della diversità. I bambini giocano insieme felici.
Centro diurno Pitù – Anffas Onlus, MARIANNA FIORI E I SUOI COMPAGNI, titolo: IL GIORNO E LA NOTTE
“COMBATTERE GLI
STEREOTIPI DI GENERE E DI IDENTITA’ DI GENERE CON L’ARTE”
Siamo un gruppo di persone che
frequentano il centro diurno Pitù – Anffas Lucca. Abbiamo partecipato a diverso titolo all’opera che è stata poi terminata dalla nostra compagna Marianna.
L’opera è divisa in due perfette metà ben
definite, anche dai colori. Le due figure che si dondolano sull’altalena sono
soggetto e quasi sfondo dell’opera stessa. Solo dopo un’attenta osservazione possiamo riconoscere, in parte le due identità senza definirle. L’altalena rappresenta
da un lato la ricerca della libertà e dall’altro l’esigenza di restare ancorati
alla realtà.
Quadretto di legno dipinto con colori acrilici di dimensioni 8×16, posto su tavoletta anch’essa di legno.
Centro diurno Terra Nostra – Anffas Onlus, Lorenzo Vannucci e il gruppo: VIDEO
L’opera audiovisiva si propone di sensibilizzare il pubblico sul mondo delle neurodiversità, in particolare sulla tematica dell’inclusione sociale nell’ambiente lavorativo. All’opera hanno lavorato gli utenti, operatori e volontari del centro diurno Terra Nostra – Anffas di Lucca, luogo in cui, dal 1983, agricoltura è sinonimo di inclusione sociale.
COOP SOCIALE LA MANO AMICA, titolo: GUARDAMI, IO SONO CIO' CHE VEDI
COLLAGE elaborato dal centro diurno ” LA BRICIOLA” durante l’attività di arteterapia. Collage ispirato alla “salute mentale” realizzato con il contributo di ognuno rappresentando con una frase o immagine il proprio vissuto
FEDERICA SAINATI, titolo: PRIGIONIERA
<<la mia opera vuole comunicare che la violenza fisica e psicofisica ti fa sentire chiuso in una gabbia>>
Simonetta Simonetti, Libertas, titolo Libro: LO SPORT E LE DONNE
Il libro “Lo sport e le donne”, pubblicato da Tralerighelibri, a Lucca nel 2022. Il libro tratta degli aspetti prioritari dello sport è quello di sostenere l’inclusività e favorire la partecipazione senza alcuna discriminazione. La storia ci è testimone di come sia stato alquanto complesso e irto di ostacoli il percorso del genere femminile in questo campo. Dall’antica Grecia, passando
dal medioevo, arrivando in un Ottocento leggermente incline a prevedere anche per le donne la possibilità di raticare “alcune”
discipline sportive fino ad arrivare agli anni del Regime quando si fece dell’attività sportiva un fattore politico e propagandistico. Poi le continue limitazioni testimoniate dalle storie di tante donne,
dalle giocatrici di pallone del 1933 ad Alfonsina Strada e a molte altre presenti nel libro. Uno sguardo alle situazioni attuali e ancora storie e storie di donne. Il libro è rivolto alle nuove generazioni perché lo sport è comunicazione sociale, partecipazione, condivisione, conoscenza di sé e dell’altro e tante altre cose.
Simonetta Simonetti nata a Lucca il 05-01-
1949, Laurea in Lingue e Lett. Straniere,
laurea in Pedagogia e insegnante di scuola media, storica di genere e autrice di numerose pubblicazioni sulla storia delle donne e biografie di figure femminili con particolare attenzione alla storia del lavoro, legislazione, iter sociale. Vari progetti formativi rivolti alle nuove generazioni sia di conoscenza storica che di formazione sociale. Consigliere del Centro Sportivo Libertas (Ente di promozione sportiva e di educazione): il nostro obiettivo primario è quello di favorire nei giovani fin dalla prima
età scolare la percezione di sé e dell’altro, la condivisione, il rispetto senza limiti verso tutti e tutte, la ricchezza delle diversità e la certezza che solo “insieme” si può vivere.
MANUELA POTITI, titolo racconto breve: GRETA NON ERA UNA BRUTTA RAGAZZA, Greta ou la vie en rose
<<Mi chiamo Manuela Potiti, amo scrivere, lo faccio per passione e quasi lavoro da circa 16 anni. In particolare scrivo poesia e racconti brevi, anche favole per bambini. Ho pubblicato per Aletti, Albatros ed altre case editrici.>>
<<La mia opera è un racconto breve dove è narrata la vicenda di una giovane donna – Greta – discriminata perché diversa e non omologata.>>
Greta non era una ragazza brutta, o, come diceva sua madre, inguardabile, anzi, se si esclude il peso, eccessivo per la sua età, era carina. Aveva capelli neri spessi e ribelli ed occhi come nocciole mature, gambe robuste. Era quel che si può dire, una ragazza normale, con tutto che lei, questa parola non la aveva mai potuta sopportare, perché era diversa, era diversa dentro, e da tutti, come ognuno di noi. O meglio come ciascuno lo è quando riesce alfine ad esprimere liberamente sé stesso. Una volta aveva letto, in una galleria d’arte del centro – Greta amava l’arte – che ognuno di noi nasce come un artista od un creativo, il difficile era rimanerlo crescendo. Pablo Picasso. E se lo aveva detto lui…Ora, accadeva che Greta venisse snobbata dalla maggior parte dei suoi coetanei, vuoi per questo suo desiderio di esprimersi liberamente, vuoi perché, in passato aveva sofferto di lunghe e profondissime depressioni, da cui si era – miracolosamente – cavata fuori. Era soprattutto sul lavoro che pativa, lì era conosciuta come la matta, quella strana. Era stata mobbizzata da alcuni colleghi per anni ed i vertici dell’amministrazione avevano dovuto fare carte false per non lasciarla andare. Sì, perché il lavoro, croce e delizia, era stata la sua salvezza, l’ancoraggio alla vita sociale. Il contrario sarebbe stato per lei la morte civile. Un suo caro amico le diceva sempre: il lavoro, l’amore, la conoscenza. Queste dovrebbero essere lebasi di ogni vita degna d’essere tale.
Ma chi era Greta veramente? Era una che si poteva incantare a guardare un tramonto e che te lo sapeva descrivere per filo e per segno, come farti una cartolina. Era una che si innamorava troppo spesso e delle persone sbagliate, che non ricambiavano perché magari si fermavano all’aspetto esteriore. Era una donna che si bruciava facilmente in amore: dava l’anima senza proteggersi. E poi ne rimaneva senza. Greta era però anche una donna molto fortunata, anche, aveva un buon lavoro, amava viaggiare, esplorare, contemplare. Era anche una donna complessa, il suo carattere forse non era facile – allo stato attuale – era un’irrisolta? Sì, lo era. Ma almeno ci provava a cambiare, a migliorarsi, ogni giorno della sua vita. Aveva in parte abbandonato l’idea del compagno a tutti i costi e cercava di vivere serenamente la sua singletudine. Era insomma un coacervo di sentimenti, passioni, anche ombre. Ma viveva, prendeva quella vita a morsi, come se la dovesse divorare e quando arrivavano i giorni no, la desiderava ancora di più.
In casa si era parlato tanto di morte che lei era esausta – a tratti – la vie en rose, certo, era questo che lei in fin dei conti desiderava. Innamorata dell’amore e desiderosa di vedere un orizzonte più bello più roseo per sé e per i suoi cari. Lei che proveniva da una famiglia umile ma che non accettava che la vita fosse solo nascere, produrre, morire.
MIRELLA TOZZI, titolo : IL SORRISO DELL'INCLUSIONE
Foto amatrice di lungo corso, con predilezione con il B\N che secondo me conferisce più carica emotiva dell’immagine. Lo scatto come prosecuzione dei sogni, come fermo immagine della realtà, come ricerca di se stessi
Polo Fermi-Giorgi, classe 3BSP - 26 STUDENTI, titolo: PUZZLE
Questo quadro-puzzle è stato
realizzato in cooperazione inclusiva
da una nostra alunna diversamente
abile Emma Moretti con i suoi
compagni di classe
Un Puzzle è composto da tanti
tasselli: più chiari, più scuri, più regolari, più strambi….Se non si incastrano , se non si uniscono tra loro il puzzle non si completa. Se manca anche uno solo di quei tasselli , messo da parte, escluso, il puzzle non si completa. Tutti i tasselli concorrono, nella loro diversità, a rendere il puzzle perfetto. L’umanità è come questo puzzle: nessun tassello va escluso.
Ragazze della 3b, TITOLO: DISEGNI E IDEE CHIARE
Agata, Arianna e Alice sono tre bambine che frequentano la stessa classe. Hanno idee precise su cosa sia discriminazione
LE DONNE POSSONO FARE LO STESSO SPORT DEI MASCHI (ARIANNA)
LE DONNE POSSONO FARE LO STESSO SPORT DEI MASCHI (ALICE)
SIAMO TUTTI BELLI PERCHE’ SIAMO TUTTI DIVERSI (AGATA)
SCUOLA CALVINO, MONTECARLO classe III A, titolo: PAROLE E PENSIERI
Alunni ed alunne della classe IIIA, Scuola Secondaria di primo grado “Calvino” di Montecarlo (Lu)
Tecnica utilizzata: Tecnica mista:Tempera, pastelli a olio, acquerelli, collage.
Misure: 96 x 150 cm (hxb
Assayaf Yassin, Bini Caterina, Boncristiano Florencia, Bove Matilda, Cesari Lorenzo, Ennassiri Said, Ghelardoni Greta, Grazzini Luca, Guerrieri Magda, Guennichi Hamza, Gugescu Andra, Guidotti Elettra, Hamil Malak, Incrocci Alessandro, Lupori Kendra, Manfredi beatrice, Marchi Gabriele, Martinelli Iacopo, Mirku Tommaso, Nanni Sofia, Ninci Lorenzo, Orlando Cristian, Pellegrini Andrea, Simoncini Giovanni, Volpe Rebecca
Referente: Prof.ssa Elena Barsottini
L’opera è stata realizzata dagli alunni della classe IIIA della Scuola Secondaria di primo grado “Calvino” di Montecarlo (Lu) durante le ore di Arte e Immagine, sotto la guida della prof.ssa Elena Barsottini.
L’idea è nata con l’intento di porre in evidenza il tema suggerito dal bando (“L’arte della follia”) secondo il quale “Ogni opera d’arte è un nodo dove si possono intrecciare racconti, emozioni, dialoghi, libertà, luci e ombre, desideri di riscatto o rinascita”.
Due sagome ricavate dai contorni degli alunni, dialogano esprimendosi attraverso l’arte, tramite l’impiego di tecniche miste, espressive e libere che sono state loro suggerite dallo studio degli artisti del ’900. Approfondendo durante l’anno scolastico il tema dell’arte come espressione di sé, del proprio mondo interiore e delle proprie emozioni e sensazioni, gli alunni hanno raccolto nell’opera “ogni follia dentro e fuori di loro” trasformandola in uno strumento di comunicazione.
STEFANIA FRANCHI, titolo: AFFRONTA I TUOI MOSTRI
<< Salve mi presento, sono Stefania , ho 36 anni e vivo a Barga .Sono un’illustratrice di favole e racconti per bambini , collaboro con piccole case editrici e scrittori emergenti. Mi diletto inoltre, in lavori artigianali e eseguo commissioni per eventi, fiere e matrimoni. Durante l’emergenza covid , ho prestato servizio nella Polizia Municipale di Lucca come agente operativo ed attualmente sono disoccupata. L’opera che ho realizzato per il concorso vuole porre l’attenzione su una malattia invalidante e ancora oggi poco riconosciuta: la depressione. Ecco il profondo disagio psichico che ci fa sentire come bambini immobili ed indifesi di fronte ai mostri delle nostre paure.>> |
per la categoria “ l’Arte della Follia “ Anno : 2022 Tecnica : Disegno digitale con programma Art Rage Misure : 30 cm x 24 cm
SILVIA GRASSI, titolo: STOP ALLA GUERRA
Artista di Altopascio, Lucca.
Inizia la sua carriera artistica nel 2017 dopo la diagnosi di tumore al seno e la conseguente mastectomia, l’arte terapia diviene così un rifugio sicuro per sfuggire ai brutti momenti della vita
Tecnica: olio su tela
Dimensioni 50x40OP
Mi chiamo Anna e abitavo vicino a Kiev, il 9 marzo hanno ucciso mio marito e i miei due cani. Sono stata violentata davanti a mio figlio che adesso non riesce più a parlare! Perchè tutta questa violenza ? Vogliamo la Pace!
VALENTINA SACCHELLI, titolo: “Primavera di solidarietà: Lucca aiuta l'Ucraina”
Se discriminare significa identificare individui o gruppi di persone per poi adottare nei loro confronti un comportamento diverso dalla norma, rivelando una disparità di giudizio o trattamento, fare la guerra, specialmente contro donne e bambini disarmati, è senz’altro discriminare nella sua forma più generalizzata e crudele. Riconoscere nell’altro una comune natura umana, e, con essa,
una comune dignità ed un comune, irrinunciabile diritto alla vita, rappresenta, al contrario, lo sforzo più alto: è proprio questo proposito che Valentina ha voluto raffigurare nel suo dipinto, immortalando uno scatto della gara di solidarietà avvenuta in occasione della prima raccolta lucchese di aiuti umanitari a favore dei civili ucraini, organizzata nei locali dell’ex-scuola elementare “Giuseppe Giust” di via Pisana già il 27 febbraio 2022, a pochi giorni dall’inizio dell’invasione russa. Di fronte all’incertezza di quei giorni, e all’orrore che uomini e donne come noi sono tutt’oggi costretiti a sopportare, i colori della solidarietà non smettono di brillare, portando alla luce il lato migliore di ognuno di noi: e così, davanti alla bellezza spontanea dell’empatia, la scuola stessa che ospita l’iniziativa pare tornare alla sua antica missione educatrice, e sembra addirittura rinascere, raggiando in un tripudio vitale di ori e di
fori, omaggio alla celebre “Primavera” di Galileo Chini (1873-1956), fantastico ciclo di pannelli liberty presentato alla Biennale di Venezia del 1914. Colori, dunque, per vincere il buio e sperare nella primavera di una nuova umanità.
Nota biografica: Nata a Pietrasanta (Lu) nel 1997, Valentina Sachelli abita a San Martino in Freddana di Pescaglia (Lu); conseguito nel 2016 il diploma di Architettura presso il Liceo Artistico “Stadio Stagi”, nel settembre 2020 si è laureata con il massimo dei voti in Scenografa all’Accademia di Belle Art di Carrara, con “La Grande Babilonia. Origini, suggestioni ed attualità di ‘Metropolis’, capolavoro dimenticato, e ritrovato, dell’espressionismo tedesco”, tesi premiata con la dignità di stampa. Dall’ottobre 2021, una selezione della sua produzione pittorica, fortemente interessata all’ambiente in cui vive, con particolare attenzione all’architettura di primo Novecento, è in esposizione presso la Galleria d’Arte contemporanea “Boîte-en-Valise” di Lucca.
Tecnica: tempera acrilica e china su multistrato
Misure: 53×42 cm
Anno di realizzazione: 2022
...precedenti edizioni 2021
LE OPERE premiate e in CONCORSO DEL 2021
Codice: P1
Artista: SCUOLA DI MUSICA GRUPPO Hdemici
OPERA: “io sono l’altro”
Descrizione: La scelta del brano scaturisce dalla consapevolezza che i pregiudizi nascono soprattutto dal non riuscire a vestire i panni altrui.
Artisti: Sebastiano Sacchetti - Sara Parenti - Niccolo Puccioni - Massimo Simonetti - Massimo Sabò - Leonardo Paolinelli - Graziano Ricci - Francesco Guidi - Fabrizio Menichetti - Emiliano Biggi - Corrado Tinè - Eleonora Cattalini - Alessandra Lazzarescchi - Asia Mancini
Codice: G2
Artista: Giovanni Battistoni
Descrizione: Giovanni è sempre presente per aiutare le persone bisognose. Tutti i Sabati consegna spese e farmaci con la CRI.
Codice: G3
Artista: Giuliano Bullentini
OPERA: Mi sento solo
Descrizione: In un mondo Multicolor, il monocolore fa discutere
Codice: G4
Artista: Valentina Cesaretti
OPERA: Valentina ed il Covid
Codice: G5
Artista: Chiara Cherubini
OPERA: "Mi dispiace", ma non mollo!
Descrizione: Tutti e tutto può contribuire al benessere universale: ciascuno con le proprie possibilità, potenzialità, forza e volontà.
Codice: G6
Artista: COL3A1
OPERA: Dontriade
Specifiche: 30x50 cm, tecnica mista su base grafica e supporto in tela
Descrizione: COL3A1 è incentrata sulle figure femminili, su tutto ciò che proviene dalla strada e su tutte le battaglie di questo mondo così complesso: i diritti del lavoro, quelli riguardanti le conquiste femminili e tutto ciò che rappresenta la battaglia di maggiori diritti sociali. In questa opera è raffigurata la triade dei no, ovvero tutti quei limiti che per ignoranza o per difesa, vengono utilizzati per discriminare e limitare la libertà del nostro prossimo rendendoci più simili ai nostri cugini primati che ad esseri umani.
Codice: G7
Artista: Elena Sforzi
Opera: Angolo del benessere
Descrizione: Trova il tuo rifugio all’interno del manicomio, trova il tuo angolo di pace, per tutti i gusti.
Codice: G8
Artista:Giuseppe Franchi
OPERA: Vicino ai dializzati
Descrizione: Vicino ai dializzati
Codice: G9
Nome gruppo: Riabilitazione e creatività
Opera: "Una fiaba per tutti - I tre porcellini fra esplorazione tattile e CAA"
Artisti: Marracci Ilaria - Lencioni Federica
Descrizione: La fiaba dei tre porcellini viene resa accessibile a tutti attraverso un doppio lavoro:
- tela con fiaba trasformata in filastrocca e arricchita di elementi tattili;
- fiaba riscritta in CAA
Codice: G10
Artista: Enrico Moreni
OPERA: Aiutando Foligno dopo il terremoto 1998
Descrizione: Mentre CRI Lucca somministrava i posti ai terremotati, ultimi tra gli ultimi. Sempre vicini ai vulnerabili.
Codice: G11
Artista: Nicola Pera
Opera: "Il cimitero dei Lifejacket"
Specifiche: Grecia, Lesbo - Marzo 2018. La crisi dei migranti in uno scatto fotografico.
Descrizione: Nell’isola di Lesbo, in Grecia, si trova un non luogo che trasmette la portata di uno dei più grandi esodi umani nella storia. “Il cimitero dei Lifejacket” dove sono stati portati migliaia tra giubbotti di salvataggio e imbarcazioni, utilizzati per la traversata dalla Turchia all’Europa. Sembra sia qui che i rifugiati hanno lasciato ancorate le loro speranze, proprio a quei lifejackets, tra vita e morte.
Codice: G12
Artista: Paolo Andrea Boncristiano
OPERA: "NOCOLOR"
Specifiche:
Anno di realizzazione: 2021 - Olio su tela - Misure 30x60 cm
Descrizione:
Maestro d’arte diplomato all’Ist.Arte “A.Passaglia di Lucca”, di nazionalità Italiana ma adottato in Cile, pittura da anni variando tra il realismo e il simbolismo, tra tecniche varie come Olio, Acquerello, china ecc…, oggi a 34 anni crea l’opera: NOCOLOR, sulla discriminazione razziale, in cui tre bambini giocano coi colori, mostrando quanto la tinta della pelle sia un simbolo volubile, che quando ci tingiamo di mille colori siamo tutti uguali, la bambina indiana al centro offre allo spettatore il colore verde speranza, invitando a far parte di un turbine giocoso, senza differenze!!
Codice: QG13
Artista: Scuola Primaria Massa Macinaia I.C. Don Aldo Mei
Opera: Un lupo Cacciatore
Descrizione: Dalla lettura del libro “Tito Lupotti” è scaturita una riflessione in classe sulle differenze di genere relative ai mestieri e sul diritto di scegliere ed assecondare le proprie aspirazioni. L’elaborato rappresenta lo scontro generazionale tra imposizioni genitoriali e legittimi desideri dei figli, e il superamento delle differenze di genere per cui non esistono lavori da maschi e da femmine.
Codice: G14
Artista: Rolenzo
OPERA: BOYS / GIRLS
L'opera richiede la partecipazione dell'utente
Descrizione:
Un QR Code è soltanto un QR Code: L’uomo non ha gli strumenti per capirne il significato, non basta guardarlo, deve affidarsi necessariamente ad un device per capirlo.
Tuttavia può pensare di averne per giudicare una persona, basandosi esclusivamente su canoni estetici e/o discriminatori, come l’orientamento sessuale. Nella nostra società, una coppia omosessuale non può vivere la propria libertà in modo assoluto, deve sempre fare i conti con le persone che ha intorno e il luogo in cui si trova; anche il semplice gesto di un bacio, può scatenare il panico nei passanti.
L’artista intende portare questo sentimento, l’amore omosessuale, dove nessuno potrebbe aspettarselo, un’irruzione nella quotidianità dello spettatore: in una mostra d’arte e sul proprio telefono.
L’opera richiede la partecipazione dell’utente, tenuto a identificarsi in una delle due macro categorie BOYS / GIRLS, per poi vedersi collocato insieme a quelli che ha (forse) sempre considerato i “diversi”.
“Ho scelto il punto croce perché è una delle cose più tradizionali che esistano, le sue origini sono così antiche che è difficile collocarlo in un’epoca precisa. I suoi schemi sono gli stessi da sempre: colonne, righe, quadrati.
Tradizionale – che sia ’famiglia’ o ’una tecnica di ricamo’ – deve cambiare significato ed evolversi di pari passo con l’evolversi della società.
Un punto croce può rappresentare un QR Code, una famiglia tradizionale può essere composta da persone dello stesso sesso.”
Codice: S15
Artista: Alessandro Ricci
Opera: "Super CRI"
La genesi di un nuovo super eroe che sceglie di lottare contro i più terribili avversari, non con gesti eclatanti, ma con amore e impegno quotidiano.
Descrizione: Alessandro Ricci, 39 anni, impiegato e istruttore di fitness, da sempre innamorato delle favole e del fantastico. Dal 2019 ho iniziato a pubblicare i miei racconti, con l’aiuto di piccole case editrici indipendenti.
Codice: S16
Artista: Gabriele Levantini
OPERA: Il Martirio
Descrizione: Gabriele Levantini è nato a Viareggio nel 1985 e si è laureato in chimica presso l’Università di Pisa. Dopo una breve esperienza academica, ha iniziato a lavorare nell’ambito della qualità in aziende private. Oltre all’interesse per le discipline scientifiche, e in particolar modo per la chimica, fin da piccolo è appassionato anche di narrativa, poesia e ricerca storica. Ambiti nei quali partecipa a diversi premi e concorsi, conseguendo alcune vittorie e menzioni speciali.
Codice: S17
Artista: Gina Scansani
Opera: Istantanee riflesse
Codice: G18
Artista: Red Brothers
OPERA: Colori
Autori: Rossi Rachele - Rossi Giacomo
Descrizione: Il fumetto rappresenta i colori rosso, giallo e blu che litigano tra loro per chi è il migliore. Alla fine il viola ricorda loro che sono stati creati per lavorare insieme, per formare gli altri colori e che nessuno è migliore dell’altro.
Codice: G19
Artista: Silvia Pardini
Opera: La forza della speranza
Descrizione: Mano che emerge con dolore dal male e da ciò che la stava incatenando, di colore bianco, colore che racchiude tutti gli altri in modo che ognuno possa identificarsi con essa. Messaggio di speranza per tutte le persone che soffrono, anche attraverso il richiamo all’arte giapponese “Kintsugi” di unione dei pezzi rotti con l’oro, rendendoli ancora più preziosi di prima ed evidenziando l’unicità dell’individuo.
Codice: G21
Artista: Vittoria Fabrizi
Nome file: Tampon Tax
Opera: "Il Privilegio"
Anno di realizzazine: 2021 - Misure 100x70cm - Tecnica: acrilico + pastelli a cera su tela
Descrizione: Dopo aver frequentato il liceo artistico A. Passaglia il mio rapporto con l’arte è stato declassato a momento di svago. Durante la pandemia la necessità di esprimermi con i colori è tornata prorompente ed ho ripreso in mano pennello e tavolozza. Con il poco materiale trovato in casa ho realizzato le prime tele, da li ho deciso di ripartire cambiando vita per dedicarmi a quello che mi rende felice.
Codice: QG22
Artisti: 6 bambini del "Nido" , sezione grandi
OPERA: "Stessa sostanza...manifestazioni diverse"
Descrizione: Nel nostro progetto abbiamo utilizzato la tempera con tecniche diverse: pennello, spugna, mani, pami di rosmarino, forchette… Per mostrare come gli essere umani sono fatti della stessa sostanza e si manifestano nella diversità, ognuno a suo modo…creando un’armonia…
Codice: G24
Artista: Massimo Giorgi
OPERA: In fotografia la diversità è solo contrasto di luci
Descrizione: Nato a Lucca nel 1967, appassionato di fotografia da sempre. Preferisco il bianco e nero, i ritratti e la fotografia di strada.
Codice: G25
Artista: Valentina Tozzi
Opera: Collage
Descrizione: Ho iniziato ad esporre dal 2008. Laureata presso l’Accademia d’Arte di Carrara 2011. Collaboro con i gruppi U.C.A.I. e Marcucci
Codice: QG26
Artista: Istituto comprensivo statale di Montecarlo e Villa Basilica
Scuola secondaria di primo grado "Italo Calvino" di Montecarlo
Classe 1A-1B-1C-2A-2B-2C-3A-3B-3C e laboratorio di computergrafica della scuola media
OPERA: Progetto di manifesti disegnati in formato 33x48cm su temi del contrasto alla discriminazione
Codice: QG27
Artista: 21 alunni della Scuola Primaria Balducci - Sesto Fiorentino
Opera: L'uguaglianza nella differenza
Descrizione: Dopo un ampio confronto tra i ragazzi è stato scelto un simbolo che rappresenta l’individuo e contiene le diversità del mondo, essendo il simbolo sempre uguale ma individualmente diverso. Si è voluto così evidenziare l’uguaglianza nella differenza. Per la realizzazione del progetto sono stati utilizzato solo materiali di riciclo.
Codice: B28
Artisti: 23 alunni dell' I.I.S. Carrara Nottolini Busdraghi
OPERA: "La poesia salva il mondo"
Codice: QG29
Artista: Classe 4 della scuola primaria C. Piaggia San Cassiano a Vico
OPERA: "GLI ALTRI SONO UN DONO" (solo nell'incontro ci scopriamo dono reciproco)
Descrizione: Abbiamo fatto un percorso di conoscenza e riflessione a partire dalle parole per arrivare al NOI come arricchimento reciproco, di accoglienza e di amicizia. Attività interdisciplinare di Religione e di Educazione Civica.
Artista: Classe 5 della scuola primaria C. Piaggia San Cassiano a Vico
OPERA: "Diamoci la mano per cambiare!"
Descrizione: Abbiamo provato a pensare che se tutti ci dessimo la mano, con un piccolo gesto contagioso potremo iniziare a cambiare l’atteggiamento di tante persone. Abbiamo letto gli articoli sull’argomento per conoscere chi tutela i diritti e poi li abbiamo copiati sui cuori in gesto di amore per tutti.
Codice: QG30
Artista: 18 alunni della Scuola secondaria di 1° grado F.Morvillo Roma
OPERA:
Anno di realizzazione: 2021 - Tecnica: Poster fotografico
Codice: QG31
Artista: 24 alunni della scuola Primaria "C. Lorenzini" San Pietro a Vico - Istituto comprensivo Lucca
Opera: "Prima di discriminare...pensa"
Descrizione: In ottemperanza della legge 92/2019, che introduce l’obbligo dell’insegnamento dell’educazione civica nelle scuola di ogni ordine e grado, abbiamo partecipato di buon grado a questo concorso. Nel corrente anno, proprio per sensibilizzare le alunne e gli alunni della classe al principio di non discriminazione, abbiamo ricercato i principali documenti italiani e internazionali che sanciscono il diritto alla non discriminazione, sia nell’infanzia che nell’età adulta. Per contrastare ogni forma di violazione dei diritti umani, consideriamo fondamentale promuovere la cultura delle differenze e dell’inclusione, dando voce proprio agli alunni stessi. Nella realizzazione del cartellone ognuno ha disegnato se stesso e ha espresso pensieri, testi dialogato o gridati, utilizzando le nuvolette dei fumetti. Le figure disegnate sono collocate ai bordi di strada, sulla quale è scritta la frase “prima di discriminare..pensa”. La strada conduce ai principali documenti: la Costituzione Italiana, la Dichiarazione dei diritti umani e la Costituzione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che devono essere conosciuti e rispettati per permettere la prevenzione e il contrasto ad ogni forma di prevaricazione.
Codice: QP32
Artista: 3 alunni della Liceo Chini Michelangelo, Lido di Camaiore
Classe: 4°ASU , indirizzo scienze umane
OPERA: Credo negli esseri umani
Descrizione: Questo video è stato realizzato partendo dalla parola “discriminazioni”. Abbiamo cercato di sviluppare questa importante problematica in maniera generalmente ampia ed incisiva. Il video mostra e interagisce con l’interlocutore mettendolo di fronte a una consapevolezza, un ragionamento. Dimostriamo che ad ogni voce, automaticamente, tendiamo ad attribuirle varie caratteristiche fisiche, culturali, religiose. Infine concludiamo esortando ognuno di noi a lottare contro l’odio, la violenza, il razzismo e le discriminazioni.
Codice: P33
Artista: Associazione ANCIC: "L'Amore Non Conta I Cromosomi"
Opera:
Bisogna
Amare
Senza
Timore
Alcuno
Descrizione: Video contro i pregiudizi legati alla sindrome di down e alla “diversità” in generale. Il video fa parte di un progetto di sensibilizzazione portato avanti dall’Associazione l’Amore Non Conta I Cromosomi.
Codice: QG34
Artisti: 18 alunni dell'Istituto Comprensivo Don Milani - Viareggio
OPERA: "Partita di genere"
Specifiche: dimensione 100x70cm - Tecnica mista su carta
Descrizione: Il disegno vuole mettere in luce la discriminazione di genere: gli ostacoli che il sesso femminile deve affrontare rispetto a quello maschile quando in realtà maschio e femmina si equivalgono.
Codice: QG35
Artista: 16 alunni della Scuola Media Internazionale - Viale San Concordio - Lucca
OPERA: "Diversi=Migliori"
Specifiche: Anno: 2021 - Tecnica: tecnica mista su carta (pennarelli, matite, tempera) - Misure 105x132 cm
Descrizione: Ispirandosi al celebre affresco “La Scuola di Atene” di Raffaello, la classe ha elaborato un “polittico” composto da 12 fogli, con l’obiettivo di rappresentare la diversità sotto molteplici punti di vista.
All’interno di un’architettura classica, gli studenti hanno raffigurato giovani di varie etnie e provenienza insieme a loro stessi, per celebrare la diversità come ricchezza culturale. L’uso di fogli di dimensioni diverse e di tecniche miste esprime ulteriormente il concetto della “ricchezza” che deriva dalla molteplicità di “colori”.